Era l'Anno Domini 1155 quando l'uomo più potente del tempo, il Barbarossa, giunse nel borgo di San Quirico per ottenere l'incoronazione ad Imperatore. Federico I Hohenstaufen detto il Barbarossa, III Duca di Svevia, Re di Germania e Re d'Italia e designato quale legittimo sovrano del Sacro Romano Impero, doveva però ottenere l'assenso per l'incoronazione dalla Chiesa di Roma. L'incontro fra il Barbarossa e i Cardinali inviati da Papa Adriano IV, al secolo Nicholas Breakspear, portò ad un accordo che prevedeva la cattura da parte dell'esercito di Federico I dell'eretico Arnaldo da Brescia, che venne prontamente consegnato dalle truppe del Barbarossa alla Chiesa romana. Si trattò di un lasciapassare verso l'incoronazione del Sacro Romano Impero: Federico I di Svevia proseguì verso Roma, ed il 18 giugno 1155 fu incoronato nella Basilica di San Pietro. Negli stessi giorni il riformatore religioso patarino accusato di eresia, Arnaldo da Brescia, venne giustiziato e arso, e le sue ceneri gettate nel Tevere. Da quel giorno, proprio a memoria di tali fausti eventi, l'Imperatore Barbarossa decise di elevare San Quirico e le sue terre, al rango di sede di un Vicariato Imperiale, ruolo politico-amministrativo che mantenne anche in epoca successiva sotto la Repubblica di Siena e fino alla caduta di quest'ultima. Per San Quirico d'Orcia l'avvento di Federico Barbarossa e le relative vicende hanno rappresentato il più importante episodio della sua storia ultra millenaria. «Dopo lungo e faticoso cavalcare» come recita l'Imperatore Barbarossa entrato nella cinta muraria di San Quirico. Una grande pagina di storia che doveva essere ricordata degnamente. E' così che dal 1962, grazie all' intuizione del professor Orfeo Sorbellini, nel terzo fine settimana di giugno, San Quirico d'Orcia celebra l'episodio storico di Federico I di Hohenstaufen con la Festa del Barbarossa. Il centro storico è stato quindi ridiviso nei quattro Quartieri originati dalla logica della toponomastica medioevale: il Borgo, bianco e nero; i Canneti, bianco e azzurro; il Castello, bianco e rosso; e il Prato, bianco e verde. La manifestazione ha assunto immediatamente i connotati dell'evento più importante della vita quotidiana dei sanquirichesi, coinvolgendo in un'onda di passione la cittadina della Val d'Orcia. Una festa fatta dalla gente che ha modificato quelle che erano le abitudini di quegli anni. I protagonisti principali fanno rivivere l'Imperatore Barbarossa e i Cardinali, le autorità civili e religiose della San Quirico del tempo, i nobili, il popolo e gli eserciti. In parallelo la vita del paese vive tutto l'anno con i quattro rioni, che per la Festa del Barbarossa si sfidano in spettacolari sfide fra gli arcieri e gli alfieri per la conquista delle Brocche dell'Imperatore.
Fonte: comunesanquirico.it