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Un cammino tra natura e meraviglia, dai crinali della Val d’Elsa al cuore medievale di San Gimignano. Vigneti, santuari e pievi romaniche accompagnano il viandante verso torri svettanti, affreschi senza tempo e sapori antichi da scoprire passo dopo passo.

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Partenza:
Gambassi Terme
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Arrivo:
San Gimignano
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Percorribilità:
a piedi, in mountain bike
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Lunghezza totale:
13,31 km
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roadbook
Dai dolci crinali di Gambassi alle torri di San Gimignano
Dai dolci crinali di Gambassi alle torri di San Gimignano

Una tappa breve ma intensa: 13,3 km da percorrere in un tempo stimato di 3 o 4 ore, attraverso i crinali della Val d’Elsa. Strade bianche e sentieri si snodano tra vigneti, prati e panorami sconfinati. La natura è protagonista fino a metà percorso circa, quando si incontra il Santuario di Pancole, splendente nel paesaggio collinare. Da qui si prosegue verso il piccolo agglomerato di Collemucioli, con tratti di antico selciato medievale, e poi alla splendida Pieve romanica di Cellole, immersa nella campagna.
Lungo il cammino, uliveti e dolci colline accompagnano verso l’imponente profilo di San Gimignano, la "Manhattan del Medioevo" con le sue torri svettanti.

Il rifornimento idrico è disponibile a Pancole; non sono presenti altri punti di ristoro lungo il tragitto.

spiritualità
Santuario di Pancole, miracolo tra i rovi
Santuario di Pancole, miracolo tra i rovi

A cinque chilometri da San Gimignano sorge il Santuario di Pancole, nato nel XVII secolo su un’edicola quattrocentesca affrescata da Pier Francesco Fiorentino. Secondo la tradizione, nel 1668 la pastorella muta Bartolomea Ghini riacquistò la parola dopo un’apparizione miracolosa della Vergine, riconosciuta nell’immagine affrescata. L’evento attirò numerosi pellegrini e in soli due anni fu edificata la chiesa. Distrutto quasi completamente nel 1944, il santuario venne ricostruito e riconsacrato nel 1949. Oltre all'affresco miracoloso, conserva sculture lignee seicentesche e numerosi ex voto lasciati dai fedeli.

spiritualità
La quiete millenaria della Pieve di Cellole
La quiete millenaria della Pieve di Cellole

La Pieve di Cellole si nasconde tra i cipressi, immersa nel silenzio delle colline. Fondata nell’XI secolo, è un perfetto esempio di architettura romanica toscana: semplice, austera, capace di raccontare secoli di storia. Subì ampliamenti tra il XII e il XIII secolo, periodo in cui, secondo documenti senesi, ospitò anche un lebbrosario. La chiesa, in stile romanico e a pianta rettangolare, presenta tre navate divise da colonne che sorreggono archi a doppio sesto e un'abside semicircolare. Al suo interno si conservano un fonte battesimale in travertino e tracce di affreschi trecenteschi. La facciata è incorniciata da un suggestivo boschetto di cipressi. Accanto alla pieve si trova il Monastero di Bose in Cellole, con annesso oratorio e cortile.

storia
Museo Archeologico e della Via Francigena di San Gimignano
Museo Archeologico e della Via Francigena di San Gimignano
Museo Archeologico e della Via Francigena di San Gimignano

Situato nell’ex-conservatorio di Santa Chiara, il Museo Archeologico e della Via Francigena a San Gimignano fa parte dei Musei Civici della città. Il percorso espositivo si apre con una sezione dedicata alla Via Francigena, che rese il borgo un importante crocevia medievale, e prosegue raccontando la storia del territorio dal periodo etrusco arcaico al XVIII secolo. Tra i reperti, spiccano oggetti provenienti da insediamenti e necropoli di Pugiano, Cellole e La Ripa. Una sezione è dedicata anche alle attività artigianali medievali, come la lavorazione del vetro e della ceramica. Il museo si sviluppa su due piani, all'interno di un complesso che ospita anche la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea De Grada e la Spezieria di Santa Fina.

spiritualità
Duomo di San Gimignano, fede e arte sacra tra le torri
Duomo di San Gimignano, fede e arte sacra tra le torri

All’ingresso della Piazza del Duomo si erge la Collegiata di Santa Maria Assunta, una delle chiese più affascinanti della Toscana e il principale luogo di culto della città sangimignanese. Costruita intorno al 1056 e consacrata nel 1148, ha subito ampliamenti e restauri fino al Rinascimento. La sobria facciata romanica in travertino introduce a un interno a pianta basilicale, scandito da colonne tuscaniche e interamente decorato da affreschi trecenteschi della scuola senese, che narrano episodi del Vecchio e Nuovo Testamento. Preziosa è anche la Cappella di Santa Fina, gioiello rinascimentale realizzato da Giuliano e Benedetto da Maiano e Domenico Ghirlandaio, dedicata alla santa più amata di San Gimignano.

storia
Una famiglia, una torre, mille anni di storia: la Torre e Casa Campatelli
Una famiglia, una torre, mille anni di storia: la Torre e Casa Campatelli

Nel cuore di San Gimignano si trova Torre e Casa Campatelli, un palazzo settecentesco che ingloba una torre medievale alta 28 metri, risalente al XII secolo. Donata al FAI nel 2005 da Lydia Campatelli, la casa è oggi visitabile con arredi originali e opere del pittore Guido Peyron. Il piano nobile, ricostruito com’era alla fine dell’Ottocento, offre uno spaccato della vita di una famiglia borghese toscana. Al secondo piano, un film immersivo racconta mille anni di storia del borgo, integrando immagini e suoni con un plastico in alabastro. Il museo aderisce al progetto “Museo per tutti”, per l’accessibilità culturale.

sapori
La Vernaccia di San Gimignano, l’anima enogastronomica
La Vernaccia di San Gimignano, l’anima enogastronomica

Prodotta all’ombra delle torri medievali, la Vernaccia di San Gimignano è il bianco più celebre della Toscana, con origini che risalgono al XIII secolo. Primo vino bianco italiano a ottenere la DOCG nel 1993, si distingue per qualità, eleganza e forte legame con il territorio. Ottenuta da uve Vernaccia, può contenere fino al 10% di altri vitigni bianchi non aromatici, scelta che ne valorizza l’equilibrio. Di colore giallo paglierino tendente al dorato, ha profumo fine e gusto asciutto, armonico, con tipico retrogusto amarognolo. Ottima come aperitivo o con piatti di pesce, crostacei e carni bianche, va servita fresca, a 11-12°C.

Sapori
Lo zafferano di San Gimignano DOP
Lo zafferano di San Gimignano DOP

Lo Zafferano di San Gimignano DOP si ottiene dagli stimmi del Crocus sativus L., coltivato esclusivamente nel territorio comunale, su terreni sabbiosi che ne esaltano aroma e intensità. Famoso fin dal XIII secolo, lo zafferano sangimignanese era esportato in Italia, in Oriente e in Africa, tanto da arricchire famiglie locali che investirono nella costruzione delle torri medievali. Utilizzato in cucina, medicina e tintura, oggi viene raccolto e lavorato ancora a mano, come nel Medioevo. È protagonista di piatti tipici, anche in dolci, gelati ed è presente in iniziative culturali che ne valorizzano il legame profondo con la storia e le tradizioni del territorio.

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