Un pellegrino che, dalla fine del 1400 in poi, si fosse trovato a percorrere la via Francigena, si sarebbe imbattuto, in prossimità di Castelfiorentino, in due tabernacoli affrescati dal pittore fiorentino Benozzo Gozzoli. Vicino alla pieve dei Santi Pietro e Paolo a Coiano, XXI tappa dell'itinerario di Sigerico tra il 990 e il 994, ecco il Tabernacolo della Madonna della Tosse. Al suo interno, sotto l'occhio vigile del committente Messer Grazia di Francesco, Benozzo Gozzoli affrescò le Esequie della Vergine e l'Assunzione di Maria al cielo. Davanti all'antico Monastero delle Clarisse, sempre a Castelfiorentino, ancora una sosta di preghiera al Tabernacolo della Visitazione, con lo sguardo sul magistrale racconto della Vita di Maria disegnato da Benozzo. Oggi i due tabernacoli hanno la loro sistemazione ideale nel Museo Benozzo Gozzoli a Castelfiorentino.
Altro museo da non perdere è il Museo di Santa Verdiana, che nei primi anni del XIII sec. intraprese il viaggio verso Santiago de Compostela con un gruppo di donne del luogo. Tra gli oggetti appartenuti a Santa Verdiana ci sono due preziosi reperti che la Santa portò dal pellegrinaggio a Santiago: una "croce di zolfo" con motivi decorativi a intreccio a nodo di Salomone di ascendenza celtica e una piccola statuina di azabache (giaietto) raffigurante l'immagine di San Giacomo con la tunica lunga, il cappello a falde larghe con la concha (conchiglia) appuntata davanti e il bordón (bastone), sostenuto con la mano destra e appoggiato alla spalla.