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Tappa che si sviluppa tra storia e natura partendo da Altopascio e snodandosi lungo il selciato che nei secoli ha visto passi e avventure di pellegrini e mercanti.

Il cammino attraversa le Cerbaie, il Padule di Fucecchio, per concludersi a San Miniato, celebre per la sua storia e i pregiati tartufi.

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Partenza:
Altopascio
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Arrivo:
San Miniato
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Percorribilità:
a piedi, in mountain bike
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Lunghezza totale:
29,53 km
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Tra selciati antichi e placidi paesaggi
Tra selciati antichi e placidi paesaggi

Lunga poco meno di 30 chilometri e con un dislivello in salita modesto, la tappa 29 parte da Altopascio e si sviluppa su un selciato originale che ha accolto per secoli viandanti, pellegrini e mercanti. Il percorso alterna tratti sterrati e pavimentati, attraversando la zona naturale delle Cerbaie, ricca di vegetazione, e portando a Ponte a Cappiano, dove l'antico ponte mediceo un tempo fortificato, oggi ospita un ostello. Superata questa area, si attraversa il Padule di Fucecchio, una vasta palude bonificata. Successivamente, il cammino prosegue verso Fucecchio e l’argine dell'Arno, fino ad arrivare a San Miniato, antica tappa di Sigerico, celebre per i suoi tartufi e per la sua storia, rappresentata dalla Rocca di Federico II e dalla Torre di Matilde. I punti di ristoro lungo il percorso si trovano a Chimenti, Galleno, Ponte a Cappiano e Fucecchio.

natura
Padule di Fucecchio: un ecosistema da scoprire
Padule di Fucecchio: un ecosistema da scoprire

Una delle zone umide più vaste d'Europa, il Padule di Fucecchio accoglie un ecosistema ricco di biodiversità che un tempo copriva gran parte della pianura fiorentina. Dopo secoli di bonifica, il padule è oggi un'area protetta che offre rifugio a numerose specie di uccelli migratori e a una flora tipica degli ambienti paludosi. Il percorso attraverso il padule permette di immergersi nella natura selvaggia, tra canneti, specchi d'acqua e sentieri che evocano il passato di questo territorio, un tempo crocevia di scambi commerciali e agricoltura. Oggi, grazie a progetti di conservazione, il padule è un luogo ideale per il birdwatching, con scorci incantevoli da scoprire lungo il cammino.

storia
Un tuffo nel passato tra archeologia, arte e natura: il Museo di Fucecchio
Museo di Fucecchio
Photo ©Piccoli Grandi Musei
Un tuffo nel passato tra archeologia, arte e natura: il Museo di Fucecchio

Situato nel maestoso Palazzo Corsini, il Museo di Fucecchio offre un affascinante percorso attraverso la storia di un territorio che va dalle Cerbaie alla bassa Valdinievole e al Valdarno, con reperti che raccontano l’evoluzione della zona dal Paleolitico fino all’età contemporanea. La collezione archeologica comprende materiali risalenti a diversi periodi storici tra cui il Paleolitico inferiore grazie a scavi e ricerche nel territorio. La sezione storico-artistica espone opere significative, come la "Madonna col Bambino e Santi" del Maestro di Fucecchio, e dipinti del Rinascimento e del Barocco, tra cui il "San Luigi Gonzaga in gloria" di Giovan Domenico Ferretti. Inoltre, il museo custodisce la collezione ornitologica Adolfo Lensi, con circa 300 esemplari di uccelli, molti dei quali tipici del Padule di Fucecchio. Questo patrimonio, che unisce arte, archeologia e natura, offre uno spunto prezioso dal punto di vista culturale.

storia
Rocca di Federico II: la Torre che racconta la storia di San Miniato
Rocca di Federico II: la Torre che racconta la storia di San Miniato

Simbolo indiscusso di san Miniato è la Rocca di Federico II, una torre costruita attorno al 1220 per volere dell’imperatore svevo. La rocca, oltre a essere un'importante residenza imperiale, è celebre anche per aver ospitato Pier delle Vigne, il segretario di Federico II, la cui tragica vicenda viene raccontata da Dante nella Divina Commedia. Distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, la rocca è stata ricostruita fedelmente con cura nel 1956, riportando alla luce il suo antico splendore. La sua posizione privilegiata offre una meravigliosa vista panoramica sulla cittadina di San Miniato e sulla campagna circostante. In giornate limpide, è possibile scorgere in lontananza Firenze, Volterra e Pistoia attraverso un cannocchiale.

spiritualità
Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio, scrigno di arte e spiritualità
Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio, scrigno di arte e spiritualità

Costruita nel XII secolo, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio è il duomo di San Miniato. Originariamente dedicata a Santa Maria, nel 1248 acquisì il titolo di San Genesio dopo la distruzione del borgo longobardo. La sua facciata, decorata con bacini ceramici pisani, è arricchita da portali cinquecenteschi. Nel Quattrocento venne ampliata con la Torre di Matilde, legata alla leggenda di Matilde di Canossa. L’interno, ristrutturato nel XIX secolo, mescola elementi neorinascimentali e barocchi, con colonne ioniche e soffitti a cassettoni dorati. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la chiesa fu gravemente danneggiata da un bombardamento, che causò la morte di 55 persone, un episodio che ispirò il film La notte di San Lorenzo. La cattedrale rimane un importante luogo di culto e di arrivo spirituale per i pellegrini che percorrono la Via Francigena.

sapori
Tesori della terra: il tartufo bianco di San Miniato
Tesori della terra: il tartufo bianco di San Miniato

Il Tartufo bianco di San Miniato, Tuber Magnatum Pico, è una prelibatezza gastronomica che ha reso celebre questa piccola cittadina toscana in tutto il mondo. Cresce nelle Colline Sanminiatesi, un'area ideale grazie al clima favorevole e alla vegetazione tipica. Raccolto tra ottobre e dicembre, si apprezza per il suo aroma intenso e il colore giallo chiaro o verdino. Il più grande tartufo bianco mai trovato, del peso di 2,520 kg, fu regalato al presidente degli Stati Uniti Eisenhower nel 1954.

Ogni anno, San Miniato celebra il tartufo con la Mostra Mercato. Il piatto tipico da provare è il tagliolino al tartufo bianco, preparato con pasta fresca e ingredienti naturali.

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