Il riccio di pastorale in avorio della fine del XII secolo è un elemento strettamente legato alla nascita della cittadina, tanto che ad esso è ispirato il logo del museo di Fucecchio dove è conservato ed esposto. L'oggetto è tradizionalmente attribuito all'abate San Pietro Igneo (+1089) e, insieme ai più tardi baculo e mitria che l'accompagnano, è sempre stato custodito nell'Abbazia di San Salvatore di Fucecchio, ricostruita dopo il 1106 nell'attuale ubicazione. L'Abbazia fu fondata dai conti Cadolingi trasformando la Chiesa esistente dal X secolo presso il "guado del Cigno" che permetteva alla via Romea l'attraversamento dell'Arno. Qui, nel 1068, il monaco vallombrosano Pietro fu inviato come abate da Giovanni Gualberto, di cui fu uno dei primi seguaci, e nel 1085 ottenne da Papa Gregorio VII che la stessa Abbazia fosse sottoposta direttamente al soglio di Pietro. L'attributo "Igneo" è riferito all'ordalia avvenuta nel 1068 nell'abbazia di San Salvatore a Settimo, anch'essa fondata dai Cadolingi, contro il vescovo di Firenze, Pietro Mezzabarba, accusato di simonia.
Sito ufficiale della Francigena Toscana ©2024
Scorri in basso per cambiare lingua