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Borghi fortificati ritmano il percorso a testimoniare l’antica e lunga lotta per il dominio tra la nobile famiglia Malaspina e i vescovi di Luni.

La tappa 23 è di grande interesse storico e si snoda tra le splendide colline lunigianesi, oasi verdi ricche di biodiversità e di paesaggi sublimi.

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Partenza:
Pontremoli
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Arrivo:
Aulla
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Percorribilità:
a piedi, in mountain bike
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Lunghezza totale:
32,12 km
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roadbook
Tappa tra i borghi e i boschi della Lunigiana
Tappa tra i borghi e i boschi della Lunigiana

Questa tappa piuttosto lunga, percorribile in 8 ore di cammino, non presenta dislivelli significativi, con un'altitudine massima di 250 metri. Dopo aver superato Pontremoli, il percorso prosegue lungo sentieri immersi nel verde della Lunigiana. 

Numerosi borghi medievali punteggiano il cammino, come Ponticello con le sue case-torri raccolte attorno a un intrico di archi e passaggi.
La Pieve romanica di Santo Stefano a Sorano, luogo sacro frequentato fin dalla Preistoria, introduce a Filattiera.
Proseguendo lungo la valle del torrente Monia, si arriva a Filetto e successivamente a Villafranca. Dopo aver attraversato il torrente Bagnone, si risale verso Virgoletta e poi un tratto pavimentato, a cui prestare attenzione per il traffico, porta infine verso il termine della tappa, fino al Castello di Terrarossa, un’imponente residenza malaspiniana che segnala l’avvicinarsi ad Aulla. Qui l’Abbazia di San Caprasio, storica sosta per pellegrini, accoglie i viandanti proprio come un tempo fece con l’Arcivescovo Sigerico.

Storia
Armonia tra gli archi, il borgo di Ponticello
Armonia tra gli archi, il borgo di Ponticello

Affascinante borgo incastonato nel verde, Ponticello è noto per il suo intricato dedalo di archi e gallerie. Le sue stradine, fiancheggiate da robuste case-torri, raccontano storie di un florido passato medievale. Perfettamente conservato, il borgo trova origine tra il XIV ed il XV secolo; la sua struttura, concepita per la difesa, mostra l'ingegno delle popolazioni che vi abitavano. 

L'ingresso principale del borgo è segnato dall'oratorio del XVII secolo dedicato ai Santi Rocco e Bernardo, caratterizzato da una cupola in rame che è stata aggiunta durante un restauro avvenuto nell'Ottocento.
L’atmosfera tranquilla del borgo si vivacizza in estate, quando la Festa dei Mestieri anima tutto il piccolo centro con una rievocazione storica della vita quotidiana e delle tradizioni delle comunità contadine.

Spiritualità
Un capolavoro romanico nella Lunigiana: Pieve di Santo Stefano a Sorano
Un capolavoro romanico nella Lunigiana: Pieve di Santo Stefano a Sorano

Autentico gioiello dell'arte romanica della Lunigiana, la Pieve di Santo Stefano a Sorano risale all'XI secolo; questa chiesa si distingue per la sua architettura semplice ma imponente, con una facciata in pietra che cattura l'attenzione per la sua solennità. 

Prima dell'attuale pieve è probabile che in questo sito si trovasse un'altra chiesa altomedievale (VIII-IX secolo), dalla quale potrebbe derivare l'epigrafe nota come quella di Leodegar (752 d.C.), attualmente conservata nella Chiesa di San Giorgio a Filattiera. Inoltre è menzionata alla fine del X secolo da Sigerico, l'arcivescovo di Canterbury, che passò da questa località durante il suo viaggio di ritorno da Roma.

Un esteso restauro, concluso nell’anno 2000, ha riportato alla luce il suo aspetto originale che oggi è possibile ammirare.

Storia
Filetto, gioiello nascosto tra le colline
Filetto, gioiello nascosto tra le colline

Piccolo incantevole borgo immerso tra le colline, conserva il fascino di un tempo passato. Con le sue stradine acciottolate e le case in pietra, Filetto si presenta come un vero e proprio gioiello da scoprire. Il borgo sorse come fortificazione bizantina nel V-VI secolo, origini che si ritrovano anche nel nome: Filetto deriva dal greco Fulacterion, con il significato di “borgo fortificato”. Caratterizzato da un quadrilatero con alte mura e torri, nel Medioevo il borgo conobbe una forte espansione dovuta all'incremento della popolazione, trasformando anche il bosco circostante in coltivazioni e castagneti. Appena usciti dall’abitato si incontra infatti la Selva dei Castagni, un castagneto secolare dove in passato sono state ritrovate numerose statue stele.

Questi luoghi naturali ci conducono in un’epoca lontana, nella preistoria, quando le popolazioni realizzarono numerosi idoli di pietra, le statue stele, qui rinvenute e ora conservate nel Museo delle Statue Stele Lunigianesi a Pontremoli. 

Lasciandosi alle spalle Filetto si giunge a Virgoletta, borgo allungato sul crinale di una collina vegliata dal campanile della chiesa dei Santi Gervasio e Protasio.

Storia
Eco di un passato nobiliare: il Castello Malaspina di Terrarossa
Eco di un passato nobiliare: il Castello Malaspina di Terrarossa

Imponente testimonianza di un passato nobiliare che risale al periodo medievale, il Castello Malaspina di Terrarossa fu dimora del Marchese Fabrizio Malaspina, primo marchese di Terrarossa. Costruito nel secolo XVI per prendere il posto delle abitazioni di un'antica fortificazione medievale, il castello possiede imponenti mura e uno stile architettonico che riflette l'importanza del casato nel territorio. Al suo interno il marchese ricavò ampi spazi per l’allevamento di bachi da seta.

Ad oggi il castello accoglie l'info point turistico del comune di Licciana Nardi e la Biblioteca Naturale Albino Fontana, oltre a ospitare convegni ed eventi culturali, occasioni per esplorare i suoi spazi e immergersi nella storia.

Spiritualità
Abbazia di San Caprasio, un tempio di spiritualità e cultura
Abbazia di San Caprasio, un tempio di spiritualità e cultura

Situata ad Aulla, l'Abbazia di San Caprasio è un importante centro di spiritualità e cultura nella Lunigiana. Fondata nel IX secolo, l'abbazia ha subito numerosi rimaneggiamenti nei secoli, conservando del suo assetto originario l’abside semicircolare e un frammento di pietra intagliato con decorazioni vegetali.

Intitolata a Caprasio, santo eremita delle isole di Lerino lungo la costa della Provenza, nei locali della canonica ospita l’omonimo museo che espone testimonianze archeologiche risalenti all'epoca romana, all'alto e al tardo medioevo, oltre a rappresentazioni delle figure del pellegrino, del monaco e dell'abate.

Sapori
I Testaroli, la tradizione in un piatto
I Testaroli, la tradizione in un piatto

I testaroli sono tipici della Lunigiana. Anticamente associati alla cucina povera, hanno iniziato a diffondersi commercialmente nel secondo dopoguerra.
Si realizzano preparando un impasto semplice di farina di grano, sale e acqua da cuocere nei testi di ghisa arroventati sul fuoco. Il risultato è una crêpes soffice e spugnosa da tagliare a forma di rombi dal lato di circa 5 cm. I testaroli a questo punto sono pronti per essere immersi nell’acqua bollente per un paio di minuti, scolati e serviti con condimenti come pesto, sugo di pomodoro, funghi oppure olio extravergine d’oliva e parmigiano.

Questo piatto gustoso e genuino si tramanda di generazione in generazione, mantenendo vive le tradizioni culinarie locali.

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