Nata nel 1347 a Siena, Caterina di Giacomo Benincasa viene ricordata come un'umile donna del popolo. "Illetterata", ha lasciato circa 375 lettere, vergate dai discepoli sotto dettatura. Nei mesi che precedettero la sua partenza alla volta di Roma, dove sarebbe morta a soli 33 anni, aveva composto il suo libro, il Dialogo della Divina Provvidenza, dettandolo nell'estasi. Sempre durante le estasi furono raccolte Le Orazioni, ossia le preghiere che indirizzava al Signore. Queste sono la sua composizione più breve, ma forse la più sublime per altezza di pensiero teologico.
La vita di Caterina da Siena è riconducibile a due periodi: l'uno di nascondimento, che va dalla nascita al suo ventesimo anno, periodo che può dirsi di preparazione, tra le mura domestiche da prima, e poi in società delle umili Terziarie senesi, fino al momento in cui si sente chiamata da Dio all'attività esteriore.
Non ha simili tra le donne del Medioevo, se si pensa alla sua umile origine, all'educazione lontana da ogni studio, e al grado a cui salì di maestra illuminata, di scrittrice potente, oratrice incomparabile, consigliera di principi e pontefici, e quasi arbitro dei destini della Chiesa del suo tempo. Nel 1461 viene canonizzata da Papa Pio II. Nel 1939 Pio XII la dichiara Patrona d'Italia insieme a San Francesco d'Assisi. Nel 1970 Papa Paolo VI la include nell'elenco dei Dottori della Chiesa.
La Festa di Santa Caterina viene celebrata dal 29.04 al 30.04.
Fonte: basilicacateriniana.com
Simboli della santa: anello, libro e giglio.