Il Sacro Chiodo di Colle di Val d'Elsa, secondo la tradizione, è giunto nel paese valdelsano nel IX secolo come lascito di un vescovo francese, dopo essere arrivato in Italia attraverso sant'Elena, madre dell'imperatore Costantino, che nel 326 raccolse i quattro chiodi in Palestina. La reliquia è stata inizialmente custodita presso la Pieve in Piano e poi nel duomo, dove nel XV secolo è stato costruito un tabernacolo contenente il chiodo all'interno di una canna. Il Sacro Chiodo è lungo circa 22 centimetri ed è piegato in prossimità della punta a formare una L, sulla quale è stata incisa la sigla INRI. La sua particolare forma suggerisce che potrebbe essere stato utilizzato per fissare alla croce il piede sinistro di Gesù Cristo. Il Sacro Chiodo era gelosamente custodito e la sua ostensione era regolata molto rigidamente e formalmente: veniva esposto solitamente il Venerdì Santo, mentre altre ostensioni, di cui abbiamo notizie attraverso il manoscritto Beltramini, erano consentite solo in occasioni particolari, deliberate dal Consiglio (nel 1471, ad esempio, in occasione della visita del nipote di Papa Sisto IV). Conservato nella cattedrale di Colle e custodito nel tabernacolo realizzato da Mino da Fiesole, la reliquia è oggi portata in un'annuale processione durante la Festa del Sacro Chiodo, che si tiene la seconda domenica di settembre.
Fonte: ecomuseovaldelsa.org
Festa del Sacro Chiodo la seconda domenica di Settembre.